E’ in programma un’indagine internazionale sui modelli di design ingannevole (dark pattern) presenti su app e siti web. Come riportato dal sito web Help Consumatori nel suo articolo, in Italia l’indagine si concentrerà sui siti web e si svolgerà fra il 29 gennaio e il 2 febbraio di quest’anno.
“Con la definizione di “modelli di progettazione ingannevoli” vengono indicate quelle interfacce e quei percorsi di navigazione progettati per influenzare l’utente affinché intraprenda azioni inconsapevoli o non desiderate – e potenzialmente dannose dal punto della privacy del singolo – ma favorevoli all’interesse della piattaforma o del gestore del servizio.”
Quella appena riportata è la definizione di dark pattern presente sul sito del Garante per la Protezione dei Dati Personali.
In sostanza, i dark pattern sono strategie di design delle interfacce utente che vengono utilizzate in modo intenzionale per manipolare o ingannare gli utenti, spingendoli a compiere azioni che potrebbero non voler fare o a prendere decisioni che potrebbero non essere nell’interesse dell’utente. Questi schemi possono essere implementati in vari contesti digitali, come siti web, app e piattaforme online, e spesso mirano a ottenere vantaggi per l’azienda o l’organizzazione al costo della chiarezza e della trasparenza per gli utenti.
Aggiunte automatiche al carrello: Quando un utente sta facendo un acquisto online, potrebbe essere presentato con opzioni pre-selezionate o “aggiunte automatiche” al carrello che l’utente deve notare e deselezionare manualmente se non desidera effettuare l’acquisto aggiuntivo.
Interfacce ingannevoli: Utilizzo di design che può trarre in inganno gli utenti, ad esempio posizionando i pulsanti di opt-in in modo che siano facilmente confusi con quelli di opt-out o utilizzando colori e testo che inducono in errore.
Difficoltà di cancellazione dell’account: Alcuni siti web rendono difficile per gli utenti cancellare i propri account, spingendoli invece a disattivare temporaneamente l’account o a passare attraverso processi complicati.
Incentivazione sociale: L’utilizzo di tattiche come la visualizzazione di “recensioni” false o messaggi ingannevoli sulle attività degli altri utenti per spingere gli utenti a compiere determinate azioni.
Scarsa trasparenza sulla privacy: Non fornire informazioni chiare o comprensibili sull’uso dei dati personali degli utenti, inducendo gli utenti a condividere più informazioni di quanto vorrebbero.
È importante che le aziende adottino pratiche etiche di design per creare esperienze utente positive e trasparenti.